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Le sue ville e le sue vedute hanno incantato i visitatori per secoli. Attori famosi, autori, compositori, e artisti sono venuti qui per trovare rifugio e ispirazione.
Adesso tocca a te scoprire Ravello. Vieni e goditi il cibo, il vino la musica, e la bellezza che rende Ravello cosi speciale.
Poco è noto riguardo ai primi abitanti della collina e promontorio che adesso forma la città di Ravello. Al di sopra del Mediterraneo, e tagliata fuori dal resto dell’Italia dalle montagne circostanti e dai dirupi, sarebbe stato difficile continuare a vivere in un terreno così duro e collinare.
Quando gli antichi Greci, primi arrivati in questa area 2,600 anni fa, scelsero di sistemarsi a quasi 70 chilometri a sud di Ravello, fondarono la città di Poseidonia, adesso nota come Paestum, dove costruirono tre templi che ancora si presentano come un durevole tributo alla civilizzazione Greca.
Ma i primi abitanti noti di Ravello e delle cittadine vicine furono i Romani. Nel primo secolo A.C., possibilmente dopo l’eruzione del monte Vesuvio nel 67 A.C, una larga villa Romana fu costruita sulle rive del attuale Minori, a pochi chilometri ad est di Ravello.
I documenti dimostrano che non c’erano strade in questa area all’epoca; viaggare via terra sarebbe stato estremamente difficile. I primi Romani, tra cui il nobiluomo Pompeiano che si creda abbia costruito la villa rinvenuta a Minori, sia probabilmete arrivato in riva al mare.
La cittadina di Scala, sita al lato opposto della vallata rispetto a Ravello, fu costruita nel IV secolo A.C. dai Romani che naufragarono sulla loro strada per Costantinopoli. Tra di essi vi erano membri della famiglia Rufus, nobiltà Romana i cui discendenti giocarono un prominente ruolo nello sviluppo di entrambe le città di Scala e Ravello.
Poco più è noto di questa piccola colonia Romana finché non fu assorbita formalmente nella reppublica di Amalfi nel 1070. Poco dopo il XII secolo, i suoi residenti si ribellarono contro Amalfi e acquisirono il nome di “Rebellum”.
Nel medioevo, Ravello, produsse diversi mercanti di successo, che costruirono la maggior parte di ciò che riconosciamo oggi a Ravello, inclusa la Villa Rufolo, i palazzi, Il Duomo, e le chiese di Santa Maria a Grandillo e di San Giovanni del Toro. Il loro contributi architettonici trasformarono Ravello da una assonnata frazione di montagna in una meraviglia medievale.
Dal XIII secolo, Ravello fu ampiamente ammirata per i suoi giardini, architetture, e panorami mozzafiato.
È difficile immaginare oggi l’antica scala demografica di Ravello. Precedentemente alla piaga che si diffuse nella regione nel 1656, alcune stime contano che ci fossero circa 40.000 residenti.
Oggi, ne conta poco più di 3.000. Scala, cittadina più vicina a Ravello, secondo le testimonianze, aveva più di 100 torri e altre maggiori fortificazioni prima che le forze Pisane distruggessero la maggior parte della città nel XII secolo, includendo la Basilica di Sant’Eustachio, di cui restano le maestose rovine.
Ravello fu anche una città fortificata, con almeno due castelli, ma come Scala poco è rimasto delle antiche fortificazioni.
Fortunatamente per noi, molte delle chiese e delle ville per cui Ravello divenne famosa, sopravvissero alle invasioni Pisane e la maggior parte di ciò che rimase fu restaurato alla sua gloria originaria. Non tutto è stato salvato, ma la bellezza di Ravello e la sua grandezza sono durate, e il suo fascino è soltanto cresciuto col tempo.
Oggi, grazie al suo festival di musica estivo, Ravello è conosciuta nel mondo come la città della musica.
Robert Walker, avvocato, economista e consulente, che ha lavorato a Washington D.C. per oltre 30 anni, è l’ autore di “Discovering Ravello” – in Italiano, “Scoprire Ravello” – un piccolo manuale riguardante la storia e le attrazioni di Ravello. Lui e sua moglie Chris Apel, visitaronoper la prima volta Ravello, circa 25 anni fa, e sono stati assidui visitatori da allora. Sua moglie, artista pluripremiata, ha recentemente creato un sito (www.discoveringravello.com) per mettere in mostra i suoi dipinti di Ravello. Loro vivono ad Alexandria in Virginia, USA.
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